mercoledì 23 settembre 2009

Le vacanze, il tempo e il futuro

Giorni fa (ormai settimane) sono tornata dalle ferie.
Olanda. Tante foto, prima o poi (sto ancora elaborando quali foto di Barcellona pubblicare) ne metterò qualcuna sul blog. Acqua come se piovesse (tutti i giorni e tutte le notti, aggiungerei). Acqua dappertutto, i canali, la pioggia, il mare, gli enormi laghi interni (di cui non vedi la sponda opposta). Ponti di ogni tipo, ponti levatoi autostradali, ponti (moto)ciclabili, ponti per arrivare alle case. Qualcuno (un po' originale, forse) aveva addirittura la barchetta ormeggiata fuori da casa per raggiungere la strada.
Un tessuto urbanistico, anche ad Amsterdam, che nel mio immaginario collettivo di donna del quasi-hinterland milanese (diciamoci la verità, io da casa qualche bosco lo vedo) sembra rado o, al limite, quasi denso. Case basse (3 piani), di grattacieli ne ho visti solo (a memoria) a Eindhoven e a Rotterdam. E, usciti 20 km da Amsterdam, borghi rurali, pecore (di non so che razza, ma stupende), vacche, arieti, pecore, canale, vacche frisone, vacche frisone e casette a schiera con piccoli praticelli davanti. E le case, con la finestra del soggiorno enorme, le tende aperte e la gente che cena mentre tu passi davanti (e li spii...).
E persone gentili, che si fermavano per consigliarti un parcheggio non a pagamento poco più in là, baristi che tentavano di tradurti il menù...
E passeggiare in bici, un po' a fatica, a volte (era da anni che non prendevo in mano una bicicletta), su piste ciclabili che percorrevano più o meno affiancate ogni strada. Una rete ciclabile corredata di cartelli bianchi e scritti (generalmente) in rosso, che ci confortavano nei nostri percorsi.
La vita in tenda... quest'anno è stato difficile superare il maltempo, il freddo notturno e la pioggia con il vento...

La voglia di ripartire è tanta, inizio a guardare itinerari cicloturistici e ho ritrovato la mia bicicletta di qualche anno fa, perché mi accompagni nel viaggio (vediamo se riusciamo a combinare).
Nella mia confusione, ho deciso (quasi) che quest'anno faccio un master in progettazione e conservazione del giardino e del paesaggio, cercando di incastrarlo tra i miei impegni lavorativi e tentando di guadagnarmi la pagnotta.
Poi si vedrà...

martedì 4 agosto 2009

aNobii

Oggi è stata una giornata produttiva. Ho continuato la lettura del libro di cui parlerò uno di questi giorni (lo finirò a breve, proverò a capire come utilizzarlo nella mia vita lavorativa reale, e poi scriverò su di lui), proprio quello di cui mi sono innamorata (praticamente a prima vista, tanto da andarlo subito a cercare in libreria).
Ho inframezzato la giornata con una nuova attività: ho trovato (in due riferimenti diversi, quindi è stata una quasi chiamata) il riferimento al sito aNobii, che è una specie di "luogo di lettura" virtuale in cui gli iscritti presentano gli scaffali delle loro librerie, inserendo i libri che hanno letto, e - dice la presentazione - permettere alle persone con mentalità simile di mettersi in contatto e intrattenere conversazioni ricche di significato.
Mi sono iscritta, ho inserito uno scaffale di libri e nel frattempo ho anche pulito (una minima) parte della mia libreria.
Ora torno al mio amico libro (per fortuna che mi serve per lavoro, ormai me lo porto dappertutto...).

lunedì 3 agosto 2009

Pomodori ripieni

Sabato sera, su specifica richiesta (mi piacerebbe mangiare la pasta con le melanzane fritte e un antipasto prima) ho prodotto un simpatico antipasto di pomodori ripieni velocissimo, che ho scovato (e modificato) dalla rete, sul sito Lo spicchio d'aglio. Mio padre saltellava di gioia, l'accompagnatore un po' meno (ma si è consolato con le melanzane fritte, rigorosamente in pastella). Piatto che probabilmente rifarò, un po' per nutrire lo zio e un po' anche come idea da portarmi nei miei tupperware da pranzo (le volte che mi ricordo di fare qualcosa prima di uscire).

Ingredienti (le dosi sono un po' a occhio, già modificate per quattro visto che il ripieno in tre pomodori strabordava felice):
  • 4 pomodori rossi, tondi, maturi ma ben sodi
  • 4 foglie di basilico (la ricetta lo richiedeva, io l'ho anche usato, ma ne vivo anche senza)
  • prezzemolo (io me ne sono fatta prestare da mia cugina un pugnetto, già tritato)
  • una confezione di alici in salsa piccante (la ricetta originale diceva sott'olio, ma visto che il patè di olive non mi piace, ho deciso di optare per un gusto un po' più forte), quelle che mio zio chiama "le alici di Natale"
  • 120 g di tonno sott'olio sgocciolato
Lavare i pomodori e tagliare le calotte. Incidere la polpa intorno ai bordi con un coltello e rimuoverla scavando con un cucchiaino. Metterli capovolti su un piatto (per circa un'ora), in modo che perdano l'acqua.
Lavare le foglie di basilico e di prezzemolo e tritarli su un tagliere, insieme alle alici scolate.
Scolare il tonno, sminuzzarlo con una forchetta e metterlo in una ciotola con il composto di erbe e alici e mescolare bene.
A questo punto ho anche aggiunto la polpa e parte delle calottine dei pomodori, anch'esse ben tritate (volevo coprire i pomodori, ma una delle calottine era un po' ammaccata, quindi si fa di necessità virtù) e un cucchiaino della salsa piccante delle alici.
Prendere i pomodori e riempirlo con il composto di tonno e mettere in frigo almeno un'ora. Prima di servire, lasciare riposare il piatto fuori dal frigorifero per una quindicina di minuti (almeno, io ho fatto così).

domenica 2 agosto 2009

I castelli di lago - Cunsert

Il 18 luglio sono stata (ho partecipato?) a un'esposizione nell'ambito di un festival, "Castelli di lago", di (leggo dal depliant) Arte-teatro-ambiente-burattini-narrazione-workshop. L'avevo scovato per caso, probabilmente cercando qualcosa sul notiziario on-line della provincia di Varese, e l'avevo pubblicizzato alle amiche. E una di queste mi ha ascoltato, andando alla presentazione di - appunto - l'esposizione "Cunsert" che mi ha descritto. Quindi ho convinto il mio allegro accompagnatore (ignaro di cosa l'aspettava) a portarmici.

Continuo a prendere spunto dal depliant...
L'esposizione a cui siamo stati, che si chiamava "Progetto Cunsèrt: conservazione - Il lavoro dell'acqua e della memoria", sfruttava lo spazio di tre ghiacciaie presso il lago a Cazzago Brabbia, utilizzate una volta per la conservazione del pesce ed ora restaurate da parte dell'amministrazione.

Leggo:
L'acqua ha memoria? Questo interrogativo, dibattuto da anni a livello scientifico, non ha ancora ricevuto una risposta positiva.
Nonostante l'impossibilità della dimostrazione scientifica (anche se alcuni scienziati dichiarano di averlo fatto), è affascinante pensare che l'acqua conservi la memoria. Ma se l'acqua ha memoria come fa a raccontare tutto quello che ha visto in milioni di anni? Donatella Mora ha cercato la risposta nel Lago Maggiore osservando le sue acque, e crede di averla trovata nella legna che il lago restituisce dopo piogge intense, che da noi chiamano "buzza". Sono legni levigati dall'acqua. Ecco come l'acqua trasmette quel che ha visto: levigando opportunamente i legni.
Con semplici ritocchi vedremo moltitudini di pesci che hanno abitato il lago fin dalla sua creazione, animali conosciuti e altri ormai estinti, ominidi di varie dimensioni che hanno abitato le spnde del lago e forse quelle dei fiumi, dato che la "buzza" porta legna dalle montagne attraverso essi. Quel che ancora non sappiamo fare è distinguere se i personaggi restituiti dal lago siano frutto della sua memoria o di quella dei fiumi, ma poco importa: ora sappiamo che l'acqua ricorda.
L'esposizione era strutturata appunto nella cornice delle tre ghiacciaie. La prima ghiacciaia conteneva le opere d'arte di Donatella Mora, che, a partire dai legni di recupero e altri materiali (chiodi, una gabbia, etc.) ha ricreato personaggi strani, uccelli, forme antropomorfe, etc. Il gioco era riscoprirli quasi nel buio, aiutandosi da una torcia elettrica per scoprirne le forme.
Nella seconda ghiacciaia, la più profonda, erano state utilizzate le figure della prima in una proiezione sui muri ad opera di Cristian Bolis, accompagnata da musica, che dava la sensazione di essere in un caleidoscopio. All'ingresso c'erano alcuni foglietti a forma di elica, su cui scrivere un pensiero dal titolo "Io vorrei conservare..." e da gettare nella ghiacciaia. I pensieri sarebbero stati recuperati e raccolti sul blog del festival.
Nella terza invece la partecipazione diventava creazione, ognuno, con l'utilizzo dei legni recuperati dal lago, doveva creare un'opera d'arte. Questa è la mia (dal blog del festival):

Latitanza...

Certo che ne passa di tempo tra un giorno e l'altro in cui io, presa da cazzeggi cosmici e ancora più cosmici "forse è il caso di mettersi dietro a lavorare", guardo il blog (e quello lo guardo tutti i giorni), clicco sul tastino "entra" (adesso mi impegno e lo faccio ogni settimana, circa) e decido di scrivere (ma è da giorni che dico: "cavoli, è già finito luglio...").
E la latitanza di tutto luglio non ha spiegazioni effettive (a parte il cazzeggio). O forse sì, se mi impegno le trovo...

Ho passato due settimane di fuoco (ormai due settimane fa, però), da un mio cliente per il quale ho seguito certificazione ISO 9001 (già aggiornata al 2008!) e 14001. I certificatori sono arrivati, hanno guardato, girato, rigirato l'azienda, rigirato i quintali di fogli prodotti, pensato, ripensato, chiesto, chiesto di nuovo, e tutte le cose noiose che fanno i certificatori, poi si sono chiusi (per ore interminabili) in camera di consiglio, mentre noi volevamo andare a casa sfiniti (soprattutto l'impiegato, nettamente fuori orario di lavoro), poi ci hanno richiamato e ci hanno dato la certificazione (ma tornano tra tre mesi a chiudere un miliardo di non conformità, AIUTO!!!).

E la settimana dopo, ancora un audit nella stessa azienda, questa volta verifica di seconda parte di conformità normativa rispetto alla gestione dei RAEE (per i non adepti: Rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche, della serie sono un agronomo ma mi dò da fare in altri campi...). Anche qui: check-list da seguire, domande su domande, scartabellare tra fogli, giro aziendale (io ero bellissima: con l'abito nero lungo smanicato e le scarpe antinfortunistica avrei fatto un figurone a tutti i concerti post-rock-emo-nu, anzi... quasi quasi ci penso, peccato che le mie scarpe antinfortunistica siano bluette), nuovo giro aziendale (in cui io ho chiacchierato amabilmente del più e del meno con il capo impianto, al posto di seguire il certificatore), poi seduta in camera di consiglio da parte dei due personaggi (questa volta noi eravamo mooolto più tranquilli, infatti io mi sono messa in pesa con l'impiegata a sorseggiare caffé e a zabettare). Risultato: positivo!

Negli altri giorni mi sono invece rimessa a lavorare sulle relazioni agronomiche per i PGT dei Comuni. Mi sono scaricata la nuova carta dell'uso del suolo della Regione Lombardia (DUSAF2), ho litigato con la carta perché non voleva farsi clippare in nessun modo sul territorio comunale (mi diceva che era corrotta, alla fine ho scoperto che c'erano delle aree di sovrapposizione tra due usi del suolo, della serie: che bel lavoro...), ho continuato a litigarci, ci siamo picchiate (ma alla fine ho vinto io) e poi, finalmente, ho tirato fuori uno schema di variazioni dell'uso del suolo degli anni intercorsi tra la redazione della prima e della seconda carta (scoprendo che le variazioni erano più o meno irrilevanti).

Questa settimana sono andata in biblioteca in università per lavoro, ho trovato un libro bellissimo (è stato un colpo di fulmine), l'ho comprato e lo sto leggendo... Però, visto che l'infatuazione sta continuando e mi sta facendo riflettere sulla mia vita lavorativa (insieme ad altre riflessioni che mi sto portando dietro da mesi), il libro merita un post a sé stante, che spero di scrivere nei prossimi giorni (fatemelo finire di leggere!!!).

giovedì 2 luglio 2009

Correndo tra i campi?

Ormai sono mesi che non aggiorno il blog (e nemmeno guardo i commenti, povera Marzia che mi dà consigli sulla sacher - effettivamente poi l'ho rifatta e con il cioccolato sopra fa tutto un altro effetto, ma quel giorno non avevo abbastanza cioccolato...). Un po' perché vivo di corsa, un po' perché (diciamo la verità) è passata l'eccitazione delle cose nuove e adesso devo trovare il tempo e la voglia di scrivere. Ma ci proviamo.
Oggi in realtà scrivo solo per fare un breve riassunto degli ultimi mesi...

A inizio giugno sono stata a Barcellona per tre giorni di ferie... ho corso in giro per la città, facendo foto come una giapponese impazzita (il blog e la rete piacendo, ne pubblicherò qualcuna) e ragionando su possibilità applicative di quello che ho visto (sì, lo so, sono malata... ho anche fatto una foto a un educatore museale con dei bambini di circa 6 anni, occhio e croce).

Invece dal 15 al 19 sono stata a un corso di Metodologie di rilevamento faunistico a Casale Monferrato. Cinque giorni intensi, anzi intensissimi (credo di avere ancora del sonno arretrato, oltre a innumerevoli bolli da puntura di zanzare che mi cospargono le gambe...). Abbiamo visto alcune garzaie, visto l'inanellamento degli Uccelli e le metodologie di ricerca dei Chirotteri (bellissimi!), siamo andati sugli Appennini a cercare Rettili e Anfibi (e visto molto da vicino una vipera!), ci siamo immersi nel Po (muniti di fantastici stivali da pescatore) per vedere una battuta di elettropesca. Per me, che vengo da tutt'altro mondo, sono stati cinque giorni molto stimolanti, soprattutto perché mi hanno permesso di ampliare la visuale e di cercare di approfondire un po' di più il mondo animale quando faccio valutazioni di tipo ecologico.

E poi ho partecipato a due giornate di riflessione su tematiche forestali organizzate da Ersaf all'interno del progetto "Forestry education" che cerca di far incontrare i vari professionisti del settore per confrontarsi su temi di interesse.
La prima, presso il Parco di Montevecchia, era sulla gestione dei boschi all'interno delle aree Natura 2000; interessante il punto di vista del naturalista che ci ha fatto una breve carrellata sulle nicchie ecologiche che si creano all'interno del bosco, con informazioni non scontate.
La seconda, nell'area della Prim'Alpe sopra Canzo, è stata una piacevole presentazione di metodologie di analisi dei flussi di fruitori e della sentieristica e cartellonistica predisposta per informare e formare i turisti. Quindi ci siamo addentrati in un sentiero "evocativo", in cui uno scultore ha creato dei personaggi a partire da quello che incontrava nel bosco. Lo scultore, per passione, è un simpatico personaggio della bergamasca che raccontava che gli alberi gli parlavano e gli chiedevano di fare uscire una determinata forma piuttosto che una figura antropomorfa. Un sentiero bellissimo, evocativo, fiabesco, da gustare con calma, in silenzio, ad esempio, come diceva il dirigente Ersaf, in una giornata di pioggia.

giovedì 16 aprile 2009

Tarlo asiatico

Ormai due settimane fa ho partecipato al Secondo simposio internazionale su Anoplophora chinensis e A. glabripennis, che si è tenuto dal 1° al 3 maggio in Fondazione Minoprio.

L'Anoplophora chinensis (cerambice dalle lunghe antenne, ma più noto con il suo nome "volgare" e poco da entomologi tarlo asiatico) è una "simpatica bestiolina" di origine asiatica, molto carino di aspetto ma poco di abitudini...
In Italia è stato segnalato nel 2000 a Parabiago ed è presente attualmente in Lombardia (alto milanese-basso varesotto e in una zona del bresciano) e nel Lazio.
Le larve, che raggiungono i 5 cm di lunghezza e i 2 di diametro (sono dei bestioni di larva...), nascono dalle uova deposte dalle femmine all'interno di varie specie arboree (tra cui ippocastano, melo, nocciolo, platano, etc.) all'altezza del colletto o delle radici affioranti e si nutrono del legno, rimanendo nella pianta ospite anche un paio di anni prima di impuparsi.
L'insetto adulto fora la corteccia lasciando dei fori di 2 cm di diametro, circolari, e sfarfalla nutrendosi delle foglie della pianta.
Il problema fitosanitario deriva appunto dalla presenza di gallerie di alimentazione, che possono provocare danni strutturali alla pianta. Tra l'altro, le piante ospiti spesso non presentano altri sintomi visibili.

I primi due giorni sono stati interessanti ma è stato faticoso seguire tutto, un po' perché ho deciso di non utilizzare il traduttore dall'inglese e quindi dovevo stare attentissima (ma fa bene anche per ripassare un po' la lingua), un po' perché la sala del convegno aveva delle caratteristiche quasi soporifere (forse dovute alla mancanza di aria, o di luce naturale).
Il terzo giorno siamo andati a Legnano, al Parco Castello, in visita tecnica a osservare i trattamenti fitosanitari, che sono drastici...
  1. abbattimento della pianta colpita;
  2. fresatura delle radici fino a una profondità, se non ricordo male, di mezzo metro;
  3. monitoraggio delle piante suscettibili nell'area di quarantena ed eventuale rimozione di quelle presenti nell'area focolare.
La parte migliore del convegno è stata proprio la visita tecnica, il "toccare con mano" quello di cui si parla. Anche se alcuni degli entomologi hanno presentato dei lavori molto interessanti: ad esempio, c'è un gruppo di ricerca nel Regno Unito che sta studiando un modo per riconoscere i rumori dovuti all'alimentazione degli insetti xilofagi (e pare ci riesca!!!).

giovedì 9 aprile 2009

Therapy?: Crooked timber

Qualche giorno fa è uscito il nuovo album, "Crooked timber", del mio gruppo preferito, i Therapy?...
Il singolo parla di legno illegale, un tema che mi è abbastanza caro, soprattutto in quanto sono interessata alla tematica della certificazione della gestione forestale sostenibile.
Ed ecco qui il video...

mercoledì 1 aprile 2009

Finta sacher?

Ieri volevo pubblicare tutto un altro post ma non c'è stato verso, quindi oggi parliamo di torta!
In particolare della torta che ho fatto lunedì, sulla base di questa ricetta che ho trovato sul sito Torte al cioccolato. Niente foto perché ho avuto delle difficoltà di composizione del dolce (torta ancora tiepida da spostare dalla teglia...). L'impasto è rapido, la cottura è stata invece un po' traumatica (ma vi spiego perché...).

Ingredienti:
  • 225 g di burro
  • 4 uova
  • 225 g di zucchero
  • 200 g di farina
  • 1 bustina di lievito
  • 30 g di cacao
  • 1 cucchiaio di latte
Versare in una ciotola le uova, il burro ammorbidito a temperatura ambiente, lo zucchero, la farina, il cacao, il latte e il lievito e mescolare tutto insieme con una frusta elettrica, fino a ottenere un composto liscio e omogeneo. Et voilà, l'impasto è fatto...
Ungere una teglia (la ricetta diceva due teglie, per non tagliarla...), versarvi l'impasto e infornare in forno già caldo a 175°C. E qui viene il bello, visto che la ricetta infornava metà dose per teglia, diceva di cuocere per 20-25 minuti... io ho guardato la torta dopo 40 minuti e sembrava blob (il fluido che uccide) di colore marrone... Però dopo un'ora e qualcosa la torta era bellissima, alta, spumosa, soddisfacente...
Sfornare la torta e LASCIARE RAFFREDDARE. Non come me che dopo mezz'ora mi sono data a delle acrobazie culinarie per tagliarla a metà e farcirla...

Lunedì ho continuato a seguire (bene o male...) la ricetta, farcendo la torta con una crema di zucchero, burro e cacao e coprendola con cioccolato fondente. Ma non sono troppo convinta del risultato, quindi la prossima volta la torta sarà quindi guarnita con marmellata e ricoperta di cioccolato fondente. Come una vera finta sacher.

martedì 3 marzo 2009

Cince, nidi di scoiattolo e schianti

Sabato mattina è iniziato il corso di formazione naturalistica (che doveva essere di quattro lezioni, poi ridotte a tre) per le guide ambientali del Parco Pineta. Le lezioni, di sabato mattina (cosa che mi permette di "saltare" il mio secondo lavoro...), vertono sull'avifauna (la prima), sulle specie vegetali (penso solo arboree, ma non ne sono molto sicura) e sull'entomofauna. In parte sarà per me un ripasso, in parte imparerò cose nuove...
E sabato il Battito d'Ali quasi al completo (mancava solo Cinzia, peccato) si è ritrovato al Parco Pineta a cercare di capire come riconoscere gli uccelli... un po' un ripasso dell'Orny Day di qualche settimana fa... Dopo una breve spiegazione su COSA guardare per riconoscere un uccello, osservazione delle solite cince che becchettavano (e banchettavano) alla mangiatoia... ormai sono un'esperta di cince... Poi breve giro per il bosco accanto, a cercare tracce di uccelli.
Ma, appena arrivata nel bosco, io sono stata attirata da un pino schiantato... Sono ancora i segni della tromba d'aria di un anno fa, che è passata vicino alla sede del Parco Didattico e Scientifico facendo un sacco di danni, per fortuna non agli edifici...
A un certo punto abbiamo iniziato a guardare in alto per vedere se c'erano nidi di scoiattolo e, a quanto pare, uno lo abbiamo visto (e fotografato!).

Alla fine della lezione, il Battito d'Ali tutto si è trasferito in pizzeria per una riunione di lavoro (ma bella!) per finire di organizzare il primo intervento sull'educazione alla sostenibilità nelle nostre scelte alimentari... siamo proprio un bel gruppo, abbastanza affiatato, anche se ognuna di noi corre per la sua strada e facciamo fatica a incontrarci con calma... però sono proprio contenta, sia dei progetti sia del gruppo di lavoro... si potrebbe fare di più, ma dovremmo avere anche più tempo da dedicarci... vedremo...

giovedì 19 febbraio 2009

Stop al consumo di territorio

Il sito "Stop al consumo di territorio" promuove una campagna in difesa della cementificazione del territorio, promuovendo al contempo una nuova strategia pianificatoria. Da collaboratrice alla pianificazione territoriale, mi sento partecipe di questo problema: quante volte abbiamo ragionato su questo fatto anche nei piccoli comuni che (teoricamente) vogliono mantenere la loro tessitura urbanistica...
Riporto qui la presentazione del sito...

Il limite di non ritorno, superato il quale l’ecosistema Italia non è più in grado di autoriprodursi è sempre più vicino. Ma nessuno se ne cura. Fertili pianure agricole, romantiche coste marine, affascinanti pendenze montane e armoniose curve collinari, sono quotidianamente sottoposte alla minaccia, all’attacco e all’invasione di betoniere, trivelle, ruspe e mostri di asfalto.

Non vi è angolo d’Italia in cui non vi sia almeno un progetto a base di gettate di cemento: piani urbanistici e speculazioni edilizie, residenziali e industriali; insediamenti commerciali e logistici; grandi opere autostradali e ferroviarie; porti e aeroporti, turistici, civili e militari.

Non si può andare avanti così! La natura, la terra, l’acqua non sono risorse infinite. Il paese è al dissesto idrogeologico, il patrimonio paesaggistico e artistico rischia di essere irreversibilmente compromesso, l’agricoltura scivola verso un impoverimento senza ritorno, le identità culturali e le peculiarità di ciascun territorio e di ogni città, sembrano destinate a confluire in un unico, uniforme e grigio contenitore indistinto.

Sul sito si trova anche una petizione on-line da firmare...

domenica 15 febbraio 2009

Orny day!

Oggi giornata piena al Parco Pineta, come "infiltrata speciale" alla giornata di inizio anno delle Guardie Ecologiche Volontarie del Parco. Una giornata che aveva come filo conduttore il birdwatching (non per niente si chiamava Orny day...), certo con un po' di calma dovuta alla giornata di domenica (ci siamo risparmiati le levatacce... l'incontro al Parco era alle 9:30...).
All'inizio una veloce descrizione di chi avremmo potuto incontrare, di cosa serve, di come si tiene un binocolo... e poi fuori a vedere gli uccelli che si posavano in una mangiatoia! E li ho visti davvero!
Certo, un po' era d'aiuto il CD con i richiami per gli uccelli, corredato di altoparlante... però cavoli, io che sono notoriamente incapace di osservare (o meglio, così mi dipingono), ho visto e riconosciuto un po' di uccelli... anzi, diciamo la verità... tutti quelli che ho visto!!!
Abbiamo visto cinciallegre, cinciarelle, cince dal ciuffo, cince bigie, cince more, fringuelli, peppole, colombacci, un codibugnolo, un paio di poiane...
Pranzo tutti assieme e poi, dopo una breve spiegazione sul picchio nero e sul succiacapre, ancora in bosco a cercare picchi (che chiaramente non si sono fatti vedere...)
Siamo passati all'interno di un impianto di pino strobo, che sarebbe servito (nell'idea del proprietario del fondo) per legno da cartiera... ma poi è stato abbandonato così... con tutti i difetti di un bosco del genere... alberi troppo vicini, non autopotati, con diametri poco interessanti, sottobosco inesistente... anche se come impianto sarebbe stato anche interessante (a parte essere all'interno del Parco, con le problematiche di gestione che sarebbero potute scaturirne), ben servito da una strada forestale, particelle quasi pianeggianti... una pacchia di esbosco...
Sono tornata a casa dalla giornata soddisfatta, stanca (è pur sempre la prima uscita dell'anno) ma soddisfatta... con la voglia di continuare a mettermi in gioco anche da questo punto di vista, e con la pulce in un orecchio: e se facessi il corso GEV?
(Chiaramente la macchina fotografica è rimasta davanti al PC, in casa...)

martedì 10 febbraio 2009

Relazione agronomica?

In questi giorni ho latitato... in realtà ho latitato dal blog ma non dal pc...
Dovevo finire la mia prima relazione agronomica per un Piano di Governo del Territorio e sono stati giorni pieni, in cui tentavo di concludere lo studio in maniera corretta, sensata...
E mi sembrava sempre di essere lì, a un passo, e poi scoprivo che mancava ancora qualcosa...
Però sono soddisfatta di quello che ne è uscito, mi sembra una relazione dignitosa... che si è meritata le nottate quasi in bianco che ci ho passato davanti...

E ora sono pronta per i nuovi lavori: lo studio sul bacino del Nahr el Kalb (Libano!), le altre relazioni agronomiche, la consulenza per la certificazione ISO 9001/14001...

Beh, considerando che l'avventura è iniziata circa un anno fa, sono soddisfatta di come sta andando il mio lavoro... ho una rete di contatti che mi dà la possibilità di imparare e di lavorare senza sentirmi troppo sola, confrontandomi con altre esperienze e altre professionalità. Direi che sono proprio contenta... se poi passo dalla commercialista penso che cambierò idea, però in questi tempi bui...

martedì 3 febbraio 2009

La neve, i mezzi pubblici e il Libano

Ieri ho iniziato le lezioni di educazione ambientale del nuovo anno. Nessun giorno migliore per essere a scuola alle 8:20, con la neve e 20 km da fare.
Mi ero svegliata alle 6, per eventualmente muovermi in corriera, e le strade erano ancora pulite... confidando nel fatto che mio padre mi aveva promesso che se c'erano problemi mi portava lui, me la sono presa con comodo. Fatto sta che alle 7 non potevo spostare la macchina... E da lì il delirio, ho impiegato 2 ore e qualcosa a fare 20 km, di cui gli ultimi 5 a piedi, in un'atmosfera surreale...
Chiaramente, sono arrivata a scuola quando ormai era troppo tardi per la prima lezione... per fortuna avevo 4 ore di fila e quindi sono riuscita almeno a fare l'intervento nella seconda classe, altrimenti ero uscita di casa per niente...

Problema analogo al ritorno, con le auto che andavano a passo d'uomo (ma molto lento) e io che le superavo a passo d'uomo (dopo un po', anche quello lento), fino a una improponibile edicola (a 8 km di distanza o una cosa così) dove ho comprato il biglietto della corriera. Peccato che la corriera non sia passata... Risultato: un tempo infinito anche per tornare a casa... e soprattutto... sotto la pioggia...

Invece oggi il mio rapporto con i mezzi pubblici è stato quasi idilliaco (non esageriamo, i treni delle Ferrovie Nord sono sempre treni...), sono andata e tornata da Milano indenne...
E soprattutto, sono tornata a casa con il materiale per un progetto di ricerca sulle risorse idriche in Libano, soldi a data da destinarsi (ma faccio la libera professionista, i soldi arrivano quando piovono dall'alto...) ma una bella prospettiva...

venerdì 30 gennaio 2009

I mille romanzi che tutti dovrebbero leggere (parte I)

Il Guardian ha selezionato i mille romanzi che tutti dovrebbero leggere. Come resistere alla tentazione di vedere quali ho letto e quali mi mancano, da accanita lettrice quale sono?
Pubblicherò a pezzi l'elenco completo con segnato in grassetto quali ho letto... i titoli sono in inglese...

Commedia
  1. Lucky Jim by Kingsley Amis
  2. Money by Martin Amis
  3. The Information by Martin Amis
  4. The Bottle Factory Outing by Beryl Bainbridge
  5. According to Queeney by Beryl Bainbridge
  6. Flaubert's Parrot by Julian Barnes
  7. A History of the World in 10 1/2 Chapters by Julian Barnes
  8. Augustus Carp, Esq. by Himself: Being the Autobiography of a Really Good Man by Henry Howarth Bashford
  9. Molloy by Samuel Beckett
  10. Zuleika Dobson by Max Beerbohm
  11. The Adventures of Augie March by Saul Bellow
  12. The Uncommon Reader by Alan Bennett
  13. Queen Lucia by EF Benson
  14. The Ascent of Rum Doodle by WE Bowman
  15. A Good Man in Africa by William Boyd
  16. The History Man by Malcolm Bradbury
  17. No Bed for Bacon by Caryl Brahms and SJ Simon
  18. Illywhacker by Peter Carey
  19. A Season in Sinji by JL Carr
  20. The Harpole Report by JL Carr
  21. The Hearing Trumpet by Leonora Carrington
  22. Mister Johnson by Joyce Cary
  23. The Horse's Mouth by Joyce Cary
  24. Don Quixote by Miguel de Cervantes
  25. The Case of the Gilded Fly by Edmund Crispin
  26. Just William by Richmal Crompton
  27. The Provincial Lady by EM Delafield
  28. Slouching Towards Kalamazoo by Peter De Vries
  29. The Pickwick Papers by Charles Dickens
  30. Martin Chuzzlewit by Charles Dickens
  31. Jacques the Fatalist and his Master by Denis Diderot
  32. A Fairy Tale of New York by JP Donleavy
  33. The Commitments by Roddy Doyle
  34. Ennui by Maria Edgeworth
  35. Cheese by Willem Elsschot
  36. Bridget Jones's Diary by Helen Fielding
  37. Joseph Andrews by Henry Fielding
  38. Tom Jones by Henry Fielding
  39. Caprice by Ronald Firbank
  40. Bouvard et Pécuchet by Gustave Flaubert
  41. Towards the End of the Morning by Michael Frayn
  42. The Polygots by William Gerhardie
  43. Cold Comfort Farm by Stella Gibbons
  44. Dead Souls by Nikolai Gogol
  45. Oblomov by Ivan Goncharov
  46. The Wind in the Willows by Kenneth Grahame
  47. Brewster's Millions by Richard Greaves (George Barr McCutcheon)
  48. Squire Haggard's Journal by Michael Green
  49. Our Man in Havana by Graham Greene
  50. Travels with My Aunt by Graham Greene
  51. Diary of a Nobody by George Grossmith
  52. The Little World of Don Camillo by Giovanni Guareschi
  53. The Curious Incident of the Dog in the Night-time by Mark Haddon
  54. Catch-22 by Joseph Heller
  55. Mr Blandings Builds His Dream House by Eric Hodgkins
  56. High Fidelity by Nick Hornby
  57. I Served the King of England by Bohumil Hrabal
  58. The Lecturer's Tale by James Hynes
  59. Mr Norris Changes Trains by Christopher Isherwood
  60. The Mighty Walzer Howard by Jacobson
  61. Pictures from an Institution by Randall Jarrell
  62. Three Men in a Boat by Jerome K Jerome
  63. Finnegans Wake by James Joyce
  64. The Castle by Franz Kafka
  65. Lake Wobegon Days by Garrison Keillor
  66. Death and the Penguin by Andrey Kurkov
  67. The Debt to Pleasure by John Lanchester
  68. L'Histoire de Gil Blas de Santillane (Gil Blas) Alain-René Lesage
  69. Changing Places by David Lodge
  70. Nice Work by David Lodge
  71. The Towers of Trebizond by Rose Macaulay
  72. England, Their England by AG Macdonell
  73. Whisky Galore by Compton Mackenzie
  74. Memoirs of a Gnostic Dwarf by David Madsen
  75. Cakes and Ale - Or, the Skeleton in the Cupboard by W Somerset Maugham
  76. Tales of the City by Armistead Maupin
  77. Bright Lights, Big City by Jay McInerney
  78. Puckoon by Spike Milligan
  79. The Restraint of Beasts by Magnus Mills
  80. Charade by John Mortimer
  81. Titmuss Regained by John Mortimer
  82. Under the Net by Iris Murdoch
  83. Pnin by Vladimir Nabokov
  84. Pale Fire by Vladimir Nabokov
  85. Fireflies by Shiva Naipaul
  86. The Sacred Book of the Werewolf by Victor Pelevin
  87. La Disparition by Georges Perec
  88. Les Revenentes by Georges Perec
  89. La Vie Mode d'Emploi by Georges Perec
  90. My Search for Warren Harding by Robert Plunkett
  91. A Dance to the Music of Time by Anthony Powell
  92. A Time to be Born by Dawn Powell
  93. Excellent Women by Barbara Pym
  94. Less Than Angels by Barbara Pym
  95. Zazie in the Metro by Raymond Queneau
  96. Solomon Gursky Was Here by Mordecai Richler
  97. Alms for Oblivion by Simon Raven
  98. Portnoy's Complaint by Philip Roth
  99. The Westminster Alice by Saki
  100. The Unbearable Bassington by Saki
  101. Hurrah for St Trinian's by Ronald Searle
  102. Great Apes by Will Self
  103. Porterhouse Blue by Tom Sharpe
  104. Blott on the Landscape by Tom Sharpe
  105. Office Politics by Wilfrid Sheed
  106. Belles Lettres Papers: A Novel by Charles Simmons
  107. Moo by Jane Smiley
  108. Topper Takes a Trip by Thorne Smith
  109. The Adventures of Ferdinand Count Fathom by Tobias Smollett
  110. The Adventures of Roderick Random by Tobias Smollett
  111. The Adventures of Peregrine Pickle by Tobias Smollett
  112. The Expedition of Humphry Clinker by Tobias Smollett
  113. The Prime of Miss Jean Brodie by Muriel Spark
  114. The Girls of Slender Means by Muriel Spark
  115. The Driver's Seat by Muriel Spark
  116. Loitering with Intent by Muriel Spark
  117. A Far Cry from Kensington by Muriel Spark
  118. The Life and Opinions of Tristram Shandy, Gentleman by Laurence Sterne
  119. White Man Falling by Mike Stocks
  120. Handley Cross by RS Surtees
  121. A Tale of a Tub by Jonathan Swift
  122. Penrod by Booth Tarkington
  123. The Luck of Barry Lyndon by William Makepeace Thackeray
  124. Before Lunch by Angela Thirkell
  125. Tropic of Ruislip by Leslie Thomas
  126. A Confederacy of Dunces by John Kennedy Toole
  127. Barchester Towers by Anthony Trollope
  128. Venus on the Half-Shell by Kilgore Trout
  129. The Mysterious Stranger by Mark Twain
  130. The Witches of Eastwick by John Updike
  131. Breakfast of Champions by Kurt Vonnegut
  132. Infinite Jest by David Foster Wallace
  133. Decline and Fall by Evelyn Waugh
  134. Vile Bodies by Evelyn Waugh
  135. Black Mischief by Evelyn Waugh
  136. Scoop by Evelyn Waugh
  137. The Loved One by Evelyn Waugh
  138. A Handful of Dust by Evelyn Waugh
  139. The Life and Loves of a She-Devil by Fay Weldon
  140. Tono Bungay by HG Wells
  141. Molesworth by Geoffrey Willans and Ronald Searle
  142. The Wimbledon Poisoner by Nigel Williams
  143. Anglo-Saxon Attitudes by Angus Wilson
  144. Something Fresh by PG Wodehouse
  145. Piccadilly Jim by PG Wodehouse
  146. Thank You Jeeves by PG Wodehouse
  147. Heavy Weather by PG Wodehouse
  148. The Code of the Woosters by PG Wodehouse
  149. Joy in the Morning by PG Wodehouse
Parto veramente male... 5 sui primi 149...

giovedì 29 gennaio 2009

Fettine di tacchino allo yogurt e zafferano e patate a modo mio

L'idea della fesa di tacchino allo yogurt e zafferano l'ho presa dal blog "Un pizzicotto di zucchero", mentre cercavo un modo per utilizzare del tacchino preso per sbaglio...
La ricetta l'ho un po' cambiata e l'ho accompagnata dalle patate "bruciate" in padella...
Ecco qui:


Per il tacchino

Ingredienti per 2 persone:
  • 2 fette di fesa di tacchino tagliate in due parti
  • 1 bustina di zafferano
  • un cucchiaio di yogurt
  • un cucchiaino di farina
  • un giro di olio
  • acqua
Scaldare l'olio nella padella. Aggiungere le fettine di tacchino e farle rosolare su entrambi i lati, poi metterle da parte. Mettere nella padella poca acqua (meglio con un po' di dado, io non l'ho messo ma la carne era un po' insipida...), farla scaldare e aggiungere lo zafferano. Quando gran parte dell'acqua è evaporata, aggiungere lo yogurt e far legare il tutto (io ho aggiunto un po' di farina per addensare). Mettere di nuovo le fettine in padella e fare insaporire.


Per le patate

Ingredienti
per 2 persone:
  • 4 patate di media grandezza
  • una noce di burro
  • un giro di olio
  • sale q.b.
Sbucciare e lavare le patate. Affettarle finemente con l'aiuto di un coltello oppure di un tagliaverdure (devono essere fettine sottilissime). Scaldare una noce di burro e un po' di olio in un tegame largo e aggiungere le patate, avendo l'accortezza di farle sovrapporre il meno possibile. Cuocere bene le patate da entrambi i lati. Salare.

mercoledì 28 gennaio 2009

Agricoltura biologica

A scrivere questo post mi sono ispirata a due articoli, uno presente sul giornale on-line Teatro Naturale e l'altro sull'edizione on-line dell'Informatore Agrario. E nel cercare la normativa, mi sono imbattuta nel dossier sul biologico presente sul sito del Governo. Partiamo da qui...

Leggo che in Europa la domanda dei consumatori per i prodotti biologici è in continuo aumento, con un aumento di mercato tra il 5 e il 30%, e che tra il 2004 e il 2005 c'è stato un aumento del 13,4% del numero di operatori della filiera del biologico nell'Unione europea. A parte i dati non aggiornatissimi e la carenza di informazioni su come sono stati rilevati i dati statistici, testimonia la presenza di un settore in crescita rispetto all'agricoltura in generale.
La Commissione dell'Unione europea ha lanciato uno campagna che ha per slogan "Il biologico: buono per la natura, buono per te" e che ha un sito internet dedicato.

Penso che mi leggerò con calma tutte le informazioni di questi siti... ma per ora partiamo dall'inizio...

Che cos'è l'agricoltura biologica?

Partiamo dalla definizione sul sito europeo... l'agricoltura biologica è "un sistema di produzione agricola che cerca di offrire al consumatore prodotti freschi, gustosi e genuini, rispettando il ciclo della natura". Una definizione che mi inorridisce: prodotti freschi, gustosi e genuini? Si potrebbe fare agricoltura biologica facendo dei prodotti etichettati bio e che gustosi non sono... Comunque apprezzo lo sforzo mediatico... Tra l'altro vorrei far notare che quello che in Italia si chiama "agricoltura biologica" è una traduzione tirata per i capelli di "organic farming"... se l'agricoltura non fosse biologica (nel senso comune del termine "biologico") mangeremmo prodotti sintetici, non prodotti agricoli...

L'agricoltura biologica si fonda su obiettivi, principi e pratiche agricole che da una parte minimizzano l'impatto umano sull'ambiente e permettono al sistema agricolo di operare nel modo più naturale possibile, tra cui:
  • la rotazione delle colture;
  • limiti molto ristretti nell'uso di pesticidi e fertilizzanti sintetici, antibiotici nell'allevamento degli animali, additivi negli alimenti, etc.;
  • il divieto dell'uso di organismi geneticamente modificati (OGM);
  • l'uso efficace di risorse del luogo;
  • la scelta di piante e animali che resistono alle malattie e si adattano alle condizioni del luogo;
  • pratiche di allevamento appropriate;
  • allevamento a stabulazione libera e nutrizione con foraggi biologici.
La normativa che disciplinava l'agricoltura biologica era il Reg. 2092/91/CEE del 24 giugno 1991 sulla produzione biologica di prodotti agricoli e indicazioni relative su prodotti agricoli e generi alimentari.
Tale normativa è stata modificata prima dal Reg. 1991/2007/CEE che modifica il regolamento (CEE) n. 2092/91 relativo al metodo di produzione biologico di prodotti agricoli e alla indicazione di tale metodo sui prodotti agricoli e sulle derrate alimentari, quindi dal Reg. 834/2007/CEE relativo alla produzione biologica e all'etichettatura dei prodotti biologici e che abroga il regolamento (CEE) n. 2092/91, entrato in vigore il 1° gennaio 2009.

martedì 27 gennaio 2009

Il giorno della memoria

Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case;
Voi che trovate tornando a sera
Il cibo caldo e visi amici:

Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per mezzo pane
Che muore per un sì o per un no

Considerate se questa è una donna,
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d'inverno

Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,

Coricandovi alzandovi;
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
La malattia ve lo impedisca,
I vostri nati torcano il viso da voi.

Primo Levi: Se questo è un uomo, ed. Einaudi

lunedì 26 gennaio 2009

A spasso per campi...

Ieri sera speravo che oggi nevicasse, in modo da non uscire dall'ufficio oggi... Invece stamattina non nevicava... ma nemmeno pioveva...
Sono andata a fare un sopralluogo in un comune con cui sto collaborando per la redazione del nuovo Piano di Governo del Territorio... mappali del catasto teresiano (o giù di lì, aggiornatissimi di sicuro non erano) e macchina fotografica (quella sì aggiornatissima: regalo di compleanno dei miei amici, e mai regalo è stato più azzeccato!) in macchina, sono partita tardissimo e sono arrivata in loco ancora più tardi di quanto preventivato (20 km a 30 all'ora per colpa di un bradipo sono troppi alle 9:30 di mattina...)

La passeggiata per i campi è stata però piacevole, il terreno era abbastanza ghiacciato per non impantanarsi terribilmente... Poi a un certo punto alzo la testa (ho il brutto vizio di camminare a testa bassa e non guardare più lontano di un palmo...) e vedo un gregge di pecore, accompagnate da 3 o 4 cani! È stato un momento bellissimo...

Subito dopo sono andata a cercare un'area di trasformazione e lì abbiamo avuto qualche problema... chiaramente sul catastale non era segnata la strada comunale che è stata fatta negli (ultimi?) anni e quindi non ci ritrovavamo... Mi continuo a chiedere quando riusciranno a fare un nuovo rilevamento catastale, magari digitalizzandolo decentemente, e a fornirlo in maniera semplice ai professionisti... Tra 100 anni?

domenica 25 gennaio 2009

Bocconcini di pollo al curry

Questa ricetta è uno dei miei "cavalli di battaglia", comoda da preparare in anticipo e da riscaldare in forno... ho provato varie ricette di pollo al curry, sia su consiglio di mia zia, sia trovate in diversi giornali di cucina (soprattutto dopo aver perso la prima ricetta che avevo trovato...)
Questa è la mia rivisitazione di una ricetta che probabilmente ho trovato ne "La Cucina Italiana"...

Ingredienti per 4 persone:
  • petto di pollo già cubettato, circa 1 kg
  • 1 cipolla media
  • 1/2 litro di brodo (io lo faccio con un dado intero e non aggiungo sale nella ricetta)
  • 3 cucchiai circa di farina
  • 1/2 litro abbondante di latte
  • una noce di burro
  • un giro di olio
  • curry q.b.
Mettere il burro e l'olio in una padella abbastanza capiente, quando sono caldi aggiungere il pollo e farlo rosolare bene.
Nel frattempo, tritare finemente la cipolla e, a parte, scaldare il brodo.
Quando il pollo è rosolato da tutte le parti, aggiungervi la cipolla e, dopo un attimo, un cucchiaino (beh, io ne metto due... ma mi piace piccante...) di curry.
Far cuocere il pollo a fiamma viva per un'ora, aggiungendo il brodo quando il fondo di cottura si asciuga.
Quando il pollo è cotto, trasferirlo in una pirofila lasciando il fondo di cottura nella padella.
Aggiungere al fondo di cottura 2-3 cucchiai di farina, in modo che si addensi (io aggiungo anche un po' di brodo, in modo che incorpori più farina e quindi la salsa che si ottiene sia più abbondante...), quindi aggiungere mezzo litro circa di latte tiepido-caldo a filo, far addensare un po' la salsa.
Trasferire anche la salsa nella pirofila.
Passare quindi il pollo in forno già caldo (a circa 200°C) per una quindicina di minuti.
Io servo il pollo accompagnato da riso bollito, la ricetta originaria consigliava il pilaf.

Buon appetito!

Benvenuti!

Questa è la - mi pare - terza o quarta volta che provo ad aprire un blog. Le altre volte ho abbandonato dopo i primi 5 o 6 post, forse perché non partivo con il piede giusto, forse perché il mio blog mi sembrava molto meno interessante di altri, forse perché le idee ci sono ma non so come scriverle, forse perché...
Ma riproviamoci...

Perché un blog chiamato "i cinque faggi" e perché "diario di campo"...
"I cinq foo" (i cinque faggi) è una località sulle montagne sopra casa mia... quello che mi colpisce (a parte aver capito dopo anni cosa dicesse mio papà quando citava questo luogo) è l'identificazione di un luogo per la presenza di cinque faggi "particolari", all'interno di una faggeta...

"Diario di campo"... è la voglia di comunicare le mie esperienze, lavorative e non, ricette, idee, link a argomenti di mio interesse...
L'idea principale su cui si basa è quella di mettere a disposizione quello che imparo giorno per giorno, sia come educatrice ambientale, sia come consulente per l'ambiente, la qualità, la sicurezza sia come agronoma, ma non solo...

Ringrazio fin d'ora chiunque passerà di qui e lascerà l'orma del suo passaggio...